martedì 18 marzo 2014

Dipingere la realtà con la fantasia

Avete presente quella sensazione suscitata da una nevicata che colora di bianco i tetti e le strade del paese? Quell’appagante senso di novità, di bellezza, di magia che tutto a un tratto deriva dall’osservazione di luoghi noti ma trasformati dal candore della neve? La stessa casa del vicino, che vediamo tutti i giorni andando al lavoro e che solitamente è emblema di noia, ripetitività, quotidianità, d’improvviso è una meravigliosa casetta delle favole, immersa in un mare bianco brillante, fonte di ispirazione e appagamento.

Pensate anche all’esplosione della primavera. Qualche settimana prima il mondo è immerso nel grigio dell’inverno, avvolto dalla nebbia e appesantito dall’umidità. L’erba nei prati è congelata e morente, i rami degli alberi spogli sembrano artigli minacciosi, il cielo è un deprimente manto uniforme. Poi arrivano i primi giorni di sole ed è come se una mano invisibile stendesse un arcobaleno di colori sulle tele della realtà. L’ambiente non cambia: strade, case, persone sono le stesse, gli alberi sono ancora momentaneamente spogli, l’erba mostra ancora i segni della sofferenza invernale. Eppure abbiamo l’impressione di muoverci in un universo parallelo, ignoto, in grado di trasmetterci sensazioni nuove e quindi di infonderci felicità.

Spesso sosteniamo che sia il bel tempo a metterci il buonumore. Io ritengo che invece sia la luce diversa sotto cui il bel tempo pone il nostro mondo “normale”. In questo senso si spiega l’analogia delle emozioni suscitate da una romantica nevicata e da una giornata di sole.

Ma perché aspettare che siano gli eventi atmosferici, o una festa di carnevale, o una manifestazione che decori le strade del nostro paese a darci un’infusione di energia positiva? Perché non diventare noi stessi, con la nostra mente, artefici della trasformazione della realtà che ci circonda in qualcosa di più gradevole? Perché non aggrapparci anche al più piccolo dei dettagli per rivoltare l’andamento di una giornata che, altrimenti, sarebbe solo una delle tante?

La nostra mente ci mette a disposizione uno strumento di incredibile potenza: la fantasia, la creatività. Nessuno ci vieta di alzarci al mattino e decidere di approcciarci al mondo come fosse un luogo nuovo e diverso dal giorno precedente e dal giorno che verrà. Nessuno ci vieta di considerare il lavoro e le faccende quotidiane come una base piatta e incolore su cui innestare i dettagli variopinti della nostra immaginazione o dei nostri desideri.

Se al mattino, appena svegli, siamo affranti per la pessima giornata lavorativa che ci attende, ci basta magari pensare alla pizza con gli amici che ci aspetta la sera, o aprire la finestra e notare come il sole sia già alto nel cielo o abbia smesso di piovere. Se non ci piace il luogo in cui viviamo, siamo nauseati dal vedere sempre le stesse persone e gli stessi edifici, perché non immaginare, che ne so, che quel luogo assuma le sembianze di un villaggio medievale o di una città del Far West?

Cicognara (MN), il mio paesino, ricalca la struttura di una città del Far West
In tutto questo abbiamo molto, moltissimo da imparare dai bambini. Io non ho mai fatto mistero, nemmeno nella scelta del mio soprannome (beachild), della mia vicinanza alle filosofie o alle “poetiche” di chi sostiene che il bambino che è in noi non deve mai venire meno, ma essere una guida nell’approccio all’esistenza. Da quando sono genitore questa concezione, anziché affievolirsi per l’assunzione di responsabilità paterna, si è rafforzata. Grazie anche all’opportunità fornita dai miei figli per spogliarmi sempre più dei panni di adulto ed entrare nei loro mondi di fantasia, o contribuire a crearli, o interpretare la realtà con i loro occhi, o meravigliarmi anche delle più piccole cose.


Dipingere la realtà con la fantasia è esattamente come dipingere un disegno in bianco e nero: corrisponde a generare emozione. Dal momento che siamo i primi destinatari di quelle emozioni, perché non concederci almeno il tempo per provare? Potremmo scoprire che i risultati ci sono davvero e compiere un ulteriore passo lungo il percorso verso la felicità.

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