Avete presente quella sensazione suscitata da una
nevicata che colora di bianco i tetti e le strade del paese? Quell’appagante
senso di novità, di bellezza, di magia che tutto a un tratto deriva
dall’osservazione di luoghi noti ma trasformati dal candore della neve? La
stessa casa del vicino, che vediamo tutti i giorni andando al lavoro e che
solitamente è emblema di noia, ripetitività, quotidianità, d’improvviso è una
meravigliosa casetta delle favole, immersa in un mare bianco brillante, fonte
di ispirazione e appagamento.
Pensate anche all’esplosione della primavera. Qualche
settimana prima il mondo è immerso nel grigio dell’inverno, avvolto dalla
nebbia e appesantito dall’umidità. L’erba nei prati è congelata e morente, i
rami degli alberi spogli sembrano artigli minacciosi, il cielo è un deprimente
manto uniforme. Poi arrivano i primi giorni di sole ed è come se una mano
invisibile stendesse un arcobaleno di colori sulle tele della realtà. L’ambiente
non cambia: strade, case, persone sono le stesse, gli alberi sono ancora momentaneamente
spogli, l’erba mostra ancora i segni della sofferenza invernale. Eppure abbiamo
l’impressione di muoverci in un universo parallelo, ignoto, in grado di
trasmetterci sensazioni nuove e quindi di infonderci felicità.
Spesso sosteniamo che sia il bel tempo a metterci il buonumore. Io ritengo che invece sia la luce diversa sotto cui il bel tempo
pone il nostro mondo “normale”. In questo senso si spiega l’analogia delle
emozioni suscitate da una romantica nevicata e da una giornata di sole.
Ma perché aspettare che siano gli eventi atmosferici, o
una festa di carnevale, o una manifestazione che decori le strade del nostro
paese a darci un’infusione di energia positiva? Perché non diventare noi
stessi, con la nostra mente, artefici della trasformazione della realtà che ci
circonda in qualcosa di più gradevole? Perché non aggrapparci anche al più
piccolo dei dettagli per rivoltare l’andamento di una giornata che, altrimenti,
sarebbe solo una delle tante?
La nostra mente ci mette a disposizione uno strumento di
incredibile potenza: la fantasia, la creatività. Nessuno ci vieta di alzarci al
mattino e decidere di approcciarci al mondo come fosse un luogo nuovo e diverso
dal giorno precedente e dal giorno che verrà. Nessuno ci vieta di considerare
il lavoro e le faccende quotidiane come una base piatta e incolore su cui
innestare i dettagli variopinti della nostra immaginazione o dei nostri
desideri.
Se al mattino, appena svegli, siamo affranti per la
pessima giornata lavorativa che ci attende, ci basta magari pensare alla pizza
con gli amici che ci aspetta la sera, o aprire la finestra e notare come il
sole sia già alto nel cielo o abbia smesso di piovere. Se non ci piace il luogo
in cui viviamo, siamo nauseati dal vedere sempre le stesse persone e gli stessi
edifici, perché non immaginare, che ne so, che quel luogo assuma le sembianze
di un villaggio medievale o di una città del Far West?
Cicognara (MN), il mio paesino, ricalca la struttura di una città del Far West |
In tutto questo abbiamo molto, moltissimo da imparare dai
bambini. Io non ho mai fatto mistero, nemmeno nella scelta del mio soprannome
(beachild), della mia vicinanza alle filosofie o alle “poetiche” di chi
sostiene che il bambino che è in noi non deve mai venire meno, ma essere una
guida nell’approccio all’esistenza. Da quando sono genitore questa concezione,
anziché affievolirsi per l’assunzione di responsabilità paterna, si è
rafforzata. Grazie anche all’opportunità fornita dai miei figli per spogliarmi
sempre più dei panni di adulto ed entrare nei loro mondi di fantasia, o
contribuire a crearli, o interpretare la realtà con i loro occhi, o
meravigliarmi anche delle più piccole cose.
Dipingere la realtà con la fantasia è esattamente come
dipingere un disegno in bianco e nero: corrisponde a generare emozione. Dal
momento che siamo i primi destinatari di quelle emozioni, perché non concederci
almeno il tempo per provare? Potremmo scoprire che i risultati ci sono davvero
e compiere un ulteriore passo lungo il percorso verso la felicità.
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